XIII. La fine della tempestaDi tutte le cose relative a questa battaglia che ancora mi sembrano strane quando ci penso, una mi sembra più strana d’ogni altra, ed è l’effetto che la battaglia stessa produsse sui miei compagni. Alcuni rimasero calmi e imperturbabili, come se si fosse trattato di un’operazione quotidiana e monotona; altri invece, presi da una grande agitazione, continuarono a mormorar preghiere, dalla prima cannonata fino all’ultima. Il mio compagno di sinistra, Mike Threadingham, non cessò di parlarmi di sua zia Sara, vecchia zitella che l’aveva diseredato per lasciare tutta la sua sostanza a un asilo per figli di marinai morti in mare. Egli mi ripeté almeno cento volte questa storia, ma poi, finita la battaglia, quando gli parlai ridendo della sua loquacità, mi giurò ch’er