Condusse in disparte il maggiore, e per un quarto ora parlò con lui in francese, con molta serietà, gesticolando e spiegando qualcosa. Il maggiore lo ascoltava, scuotendo di tanto in tanto il capo. Infine sembrò che i due interlocutori si fossero messi accordo, e udii il maggiore ripetere a parecchie riprese le frasi: “parola d’onore”, e “fortuna della guerra”… Da quel giorno, constatai che il maggiore non trattava mai il nostro ospite con familiarità, come noi, che anzi s’inchinava rispettosamente, quando gli volgeva la parola ed era sempre molto ossequioso verso di lui. Tentai parecchie volte di domandare a quel vecchio amico che cosa sapesse dello straniero, ma egli cambiò discorso ogni volta per evitare di rispondermi. Jim Horscroft rimase nel paese per tutta l’estate, e alla fine de