VI. Un’aquila erranteMio padre sembrò pressappoco dello stesso parere di Jim Horscroft, relativamente allo straniero, poiché accolse molto freddamente quell’ospite che gli conducevo e lo squadrò con visibile diffidenza. Tuttavia egli pose sulla tavola, davanti a lui, un piatto d’aringhe sott’aceto, e io lo vidi piuttosto perplesso e contrariato quando nove di quei pesci furono scomparsi, divorati rapidamente. Infatti, le nostre solite porzioni erano di due aringhe al massimo… Bonaventura di Lapp, quando finalmente smise di mangiare, cominciò a esser preso visibilmente dal sonno. Certo, negli ultimi tre giorni, non aveva dormito più di quanto avesse mangiato. La camera nella quale lo condussi era miseramente arredata, ma egli non si curò di guardarla. Si lasciò cadere sul letto, s’avvolse