Cosa potevamo fare? Le nostre provviste di viveri e le armi erano ancora abbondanti, ma sarebbe venuto il giorno in cui avremmo avuto bisogno di un rifornimento. Le piogge sarebbero cominciate entro un paio di mesi e noi saremmo stati costretti ad abbandonare l’accampamento. Pensare di tagliare la roccia era impossibile, giacché era più dura del marmo e qualsiasi tentativo di creare un sentiero era superiore a quanto permettessero il nostro tempo e le nostre risorse. Niente di strano che quella notte ci guardassimo l’un l’altro malinconicamente e cercassimo le coperte senza quasi aver scambiato parola. Ricordo che mentre stavo per sprofondare nel sonno, l’ultima cosa che vidi fu Challenger accovacciato come una mostruosa rana vicino al fuoco, l’enorme testa fra le mani nella meditazione