Sinistre e terribili eventualità cominciavano già a prender forma intorno a quella terra sconosciuta. Ci allontanammo in silenzio, e continuammo a costeggiare la linea di rocce, lisce e ininterrotte come certe mostruose banchise di ghiaccio dell’Antartide che in alcuni dipinti avevo visto estendersi da un capo all’altro dell’orizzonte e torreggiare sovrastando gli alberi maestri dei vascelli esploratori. Per cinque miglia non vedemmo né una fenditura né un crepaccio. E poi all’improvviso facemmo una scoperta che ci riempì di nuova speranza. In un incavo della roccia, protetta dalla pioggia, era disegnata rozzamente col gesso una freccia che indicava ancora l’ovest. “Di nuovo Maple White, - disse il professor Challenger - presentiva forse che qualcuno avrebbe ben presto seguito le sue or