Capitolo V Problema! Vuoi per le scosse fisiche connesse al mio primo colloquio con il professor Challenger, vuoi per quelle mentali che accompagnarono il secondo, ero un giornalista piuttosto demoralizzato quando mi ritrovai di nuovo in Enmore Park. Nella mia testa dolorante pulsava un solo pensiero: che nella storia di quell’uomo c’era realmente del vero, che la cosa era di immensa importanza e che se ne sarebbe potuto trarre un articolo straordinario per la Gazette, qualora avessi potuto ottenere il permesso di farlo. Un taxi stava aspettando in fondo alla strada; io vi saltai dentro e partii per l’ufficio. Mcardle era al suo posto, come al solito. “Beh - gridò, ansiosamente - com’è andata? Ho idea, giovanotto, che lei se la sia vista brutta. Non mi dica che l’ha aggredito.” “Abb