Capitolo 1 La calma
===Capitolo 1: La calma===
Osservavo mentre la sua mano scivolava sotto la gonna di lei. C’era una bellissima giovane donna dai capelli ricci e scuri, schiacciata contro il muro. La testa era gettata all’indietro, la schiena arcuata dal piacere mentre lui la toccava. I suoi gemiti erano soffocati, mentre l’uomo le infilava la lingua in bocca per attutire i suoni. Era il futuro Alfa Denny con la sua fidanzata modella, Andrea.
E io, cosa stavo facendo? Ero bloccata. Avevo ridotto la mia aura durante l'allenamento, mentre praticavo la mia abilità, e poi ero andata in bagno. Stavo appena finendo di rialzare i pantaloni quando loro sono entrati di colpo e hanno cominciato a sbaciucchiarsi contro il muro. Attraverso la fessura, vedevo tutto. Volevo scappare, non volevo guardare, ma ero rimasta in silenzio troppo a lungo, sperando che se ne andassero. Invece, la situazione si faceva sempre più intensa. Se avessi detto qualcosa, sarei sembrata una pervertita. Ma aspettare che finissero mi faceva sentire altrettanto colpevole.
Mi si rivoltò lo stomaco. Oddio, sto per vomitare. Quei rumori disgustosi mi facevano venire la nausea, e l’odore pungente di eccitazione femminile saturava l’aria del bagno. Mi coprii la bocca mentre il riflesso del vomito si faceva più forte.
“Più forte, Den, più forte. Oh, mio Alfa, SÌ!”
Forse posso trattenere il respiro fino a svenire. Voglio solo sparire. I loro colpi frenetici diventavano sempre più rumorosi e disperati. Santo cielo, sbrigatevi a finire. Le urla di Andrea riecheggiavano sulle pareti, mentre Denny grugniva forte in risposta. Alla fine, si sentirono solo i loro ansimi affannosi.
“Quando pensi di annunciarlo?” chiese Andrea, mentre si sistemava i vestiti e i capelli.
“Domani compio vent’anni. Lo annuncerò subito dopo la cerimonia dell’Alfa. Nessuno potrà obiettare, visto che sarò l’Alfa.”
“Perfetto! Meglio tornare all’area di allenamento prima che tuo padre si accorga della tua assenza. Esco prima io...” Andrea si avvicinò e lo baciò prima di uscire dal bagno.
Ok, ero quasi fuori dai guai. Doveva solo andarsene quel maledetto futuro Alfa.
“Ti è piaciuto lo spettacolo?”
Accidenti. Forse stava solo tirando a indovinare.
“Clover, so che sei lì dentro.”
Maledizione. Che imbarazzo. Ora mi resta solo una carta da giocare… sì, i crampi mestruali.
“Hai scelto proprio un pessimo posto per fare quelle cose. Non posso neanche soffrire in pace?” dissi debolmente dallo stallo del bagno. “E se sapevi che ero qui, che diamine!” Improvvisamente mi sentii arrabbiata, sapendo che lui aveva continuato comunque.
“Sai che mio padre non permette ad Andrea e a me di stare insieme. Devo approfittare di ogni occasione che posso.” Denny si avvicinò alla porta dello stallo e bussò. “Vuoi uscire?”
“Sto ancora decidendo se vomitare o meno.” Mi appoggiai alla porta fredda dello stallo e cercai di calmare il respiro.
“Oggi dovresti guidare la squadra. O il mio Delta sta rallentando?” Si muoveva cercando di sbirciare attraverso la fessura dello stallo.
Sì, ero il suo Delta. Mi ero fatta strada attraverso i ranghi con duro lavoro e determinazione. Per una donna, ottenere un rango diverso da quello di Luna era una grande conquista, praticamente inaudita. Ma Denny mi aveva scelta. Anzi, aveva insistito. Nonostante la scena imbarazzante che avevo appena visto, avevamo un buon rapporto. Si potrebbe dire che eravamo come fratello e sorella. Si prendeva cura di me, così come il Beta, Joey, e il Gamma, Jude. Noi quattro eravamo molto uniti.
Erano le uniche persone che avevo. Non conoscevo la mia famiglia. Mi trovarono dopo la guerra oscura, la ragione per la grande alleanza tra i branchi di lupi mannari. Immagino che i miei genitori siano stati uccisi o fossero in pericolo. Non lo so. So solo che il branco mi accolse come un’orfana trovata da una pattuglia. Da allora, sono stata considerata un’emarginata del branco Sulfur. Potresti dire che ho scalato i ranghi per necessità. Le cose migliorarono un po’ quando divenni Delta, nel senso che iniziarono a tollerarmi, anche se non a piacermi.
“Clover.”
Bussò di nuovo alla porta e, con un sospiro, la aprii. Vidi un sorrisetto arrogante spuntare sulle sue labbra.
“Considerala una lezione. Così saprai cosa fare in futuro.”
“Oh, smettila, Denny. Non sono più vergine. So esattamente come si fa.” Non mi aspettavo che il suo sguardo si incupisse subito. La sua mano mi afferrò e un ringhio basso gli sfuggì.
“Chi?”
Era serio? Lo guardai confusa e cercai di tirare via il braccio, ma lui strinse la presa.
“È successo… prima che diventassi Delta? Sei stata...”
Vidi il dolore nei suoi occhi e finalmente capii. Era preoccupato per come il branco mi trattava prima. Ma non c’era motivo di preoccuparsi.
“Sì, è successo prima... ma… era con qualcuno di un altro branco.” Fu a una festa del branco. Lo definisco una "avventura di una notte riuscita". Fu perfetto. Non so quasi nulla di questa persona, solo che si chiamava Conrad. Alzai lo sguardo mentre Denny mi lasciava andare, sollevato. Si passò una mano tra i capelli e annuì leggermente.
“Bene, comunque. Questo tipo di discorsi supera la mia zona di comfort.” Si schiarì la gola, mentre io ridevo seccamente.
“Beh, è meglio dello spettacolo per adulti che mi sono appena dovuta sorbire.” Lo guardai con aria di sfida.
“Domani prenderò le redini e il potere di Alfa passerà a me. Una volta che mio padre si ritirerà, non dovrò più nascondermi…”
“La ami davvero, vero?” Gli sorrisi mentre lui annuiva. Era evidente che Denny fosse innamorato di lei. E perché no? Era bellissima, dolce e gentile con tutti. Era gentile persino con me. Sapevo che provava un po’ di gelosia per il fatto che vivevo nella casa del branco, ma suppongo fosse naturale. Non avevo nulla contro di lei, a dire il vero. Non c’era una vera relazione tra noi. Anche se stavano insieme da anni, ora cercavano di nascondere la loro relazione al padre di Denny. Sua madre era stata uccisa durante la guerra oscura, quindi era stato cresciuto solo dal padre.
“Mio padre vuole che trovi la mia compagna. Dice che il legame con la compagna predestinata è qualcosa che un Alfa deve avere. Non capisce cosa provo quando sono con lei. Ma una volta diventato Alfa non importerà, perché potrò scegliere chiunque voglio come compagna.”
Ero orgogliosa di Denny. Non si stava piegando alla volontà del padre, ma stava tracciando la sua strada. Voleva essere un leader autentico, non l'ombra del padre. Quest'ultimo non era un cattivo leader. Era forte, saggio e giusto. Fu per suo ordine che venni accolta, quindi non provavo alcun rancore nei suoi confronti. Sapevo che era duro con Denny solo per prepararlo al ruolo di Alfa. È una posizione difficile che richiede un certo grado di resilienza. Ci sarebbero stati momenti in cui si sarebbero dovute prendere decisioni difficili, e lui voleva che Denny fosse pronto per affrontarle.
“Oh, che teneri. Il Delta e l'Alfa nel bagno delle donne…” disse Joey entrando con un sorriso malizioso. “L'Alfa Scott sta cercando suo figlio per guidare la pattuglia, quindi forse dovreste…” Joey non riuscì nemmeno a finire la frase che Denny era già schizzato fuori. Joey mi guardò e alzò le sopracciglia in modo giocoso. “È una cosa?”
“Zitto, Joey”, ridacchiai mentre mi avvicinavo al suo fianco. Stavamo entrambi fissando la porta attraverso cui Denny era scomparso. Joey era molto più alto di me, circa 1,88 m, con capelli castani ondulati, spalle larghe e bicipiti scolpiti. Ehi, so apprezzare un’opera d’arte, e lui lo era. Naturalmente, poi c'ero io: capelli castani lisci, altezza di circa 1,68 m, occhi azzurri vivaci e un corpo snello e tonico. Non ero esattamente brutta. Se fossi nata qui nel branco, sono sicura che avrei avuto molti appuntamenti. Ma nessuno voleva uscire con la "meticcia" di origini sconosciute.
“Pensi che l’Alfa Scott accetterà la sua decisione una volta che Denny sarà diventato Alfa?”
“Non è la nostra battaglia, Clover. È una questione tra loro due. E qualunque cosa accada, noi saremo lì per Denny. Sono famiglia. Troveranno un modo per sistemare le cose.”
“Spero, Joey… lo spero davvero.” Ero preoccupata per ciò che sarebbe successo. Domani doveva essere un giorno di festa: non solo era il compleanno di Denny, ma avrebbe ricevuto anche il titolo ufficiale di Alfa. Ma non riuscivo a scrollarmi di dosso una sensazione di inquietudine, come un presagio di qualcosa di grande e imminente.
Quella sera eravamo tutti alla casa del branco. Mi ero trasferita lì dopo essere stata scelta come Delta, e lasciami dire che la mia vita è decisamente migliorata. Mangio tre pasti completi al giorno e c’è chi fa il bucato per me. Non devo più nemmeno pulire. Prima lavoravo come domestica per sbarcare il lunario, e lavoravo anche in cucina. Fondamentalmente, prendevo qualsiasi lavoro disponibile e faticavo comunque ad andare avanti.
Uscita dalla mia stanza, mi diressi verso la cucina per uno spuntino prima di andare a letto, un lusso che mi ero concessa da quando vivevo qui. Mentre mi avvicinavo furtivamente, Denny entrò dalla porta sul retro. Sembrava sorpreso, ma appena mi vide si rilassò.
“Di nuovo?” sospirai, mentre prendevo del succo e delle patatine.
Lui si limitò a scrollare le spalle con un sorriso sornione. “Anche tu stai mangiando di nuovo. Io ho solo un altro tipo di appetito da soddisfare.”
“Troppi dettagli. Sgradevole. Soprattutto dopo oggi…” La scena del pomeriggio era ancora fresca nella mia mente e riaffiorò troppo facilmente. Riposai le patatine sul bancone, con una smorfia.
“Andrà tutto meglio dopo domani”, disse, ma la sua voce suonava incerta, rivelando la sua preoccupazione.
“Andrà tutto meglio. E finalmente avrai accesso alle camere da letto. Con porte chiuse e serrature. Il che significa che non dovrò più accecare i miei occhi con qualche tipo di sostanza chimica in futuro”, scherzai, cercando di alleggerire l'atmosfera. Vidi dal suo sorriso che avevo centrato l’obiettivo.
“E adesso dove troverai il materiale per il tuo ‘amore solitario’?” disse con un sorriso malizioso.
“Suppongo che dovrò trovare un compagno altrove. Ma non sarà qui, perché dubito che qualcuno del branco mi voglia”, dissi ridacchiando, ma mi fermai quando vidi la sua espressione seria.
“Se qualcuno ti sta ancora dando fastidio…”
“No, nessuno lo fa. Ma questo non significa che io sia la loro persona preferita. E ovviamente il mio compagno non è qui. Non conosco la mia data di nascita ufficiale, ma devo avere almeno vent’anni, giusto?” Feci un leggero cenno con le spalle. “E non che il mio compagno mi vorrebbe, se fosse qui. Chi vorrebbe un lupo di origini sconosciute?” Notai il suo sguardo pieno di compassione. Non volevo che mi guardasse così; non stavo facendo autocommiserazione. Non era questo il punto. “Non che mi interessi qualcuno qui, comunque. È quello che è. Va bene così. Quindi, smettila di guardarmi in quel modo.”
“Mi dispiace per come sei stata trattata. Siamo stati ciechi per troppo tempo, ma non lo tollererò più. Da domani sarò l’Alfa, e se mai sentirò che qualcuno ti tratta male… che il cielo li aiuti. Tu non sei solo uno dei miei ufficiali; sei come una sorella per me. E nessuno maltratta la mia famiglia.”
Gli sorrisi, grata. “Anche io ti considero come un fratello fastidioso.”
“Oh, fastidioso? Dovresti parlare così al tuo Alfa?”
“No, ma posso parlare così a mio fratello.”
C'era un’atmosfera piacevole e confortevole tra di noi, una che speravo sarebbe durata per sempre. Ho sempre desiderato sentirmi accettata. Crescendo senza una famiglia, il bisogno di averne una era molto forte. Ho spesso implorato di essere accettata, desideravo disperatamente essere amata. E finalmente l’avevo trovata: il futuro Alfa, il Beta e il Gamma erano la mia famiglia. Sono sicura che quando Denny prenderà Andrea come sua Luna, anche lei si sentirà meglio. Era un po’ ansiosa per il mio rapporto con Denny. Avevano litigato quando lui mi aveva scelta come Delta, ma sorprendentemente, Denny mi aveva difesa con forza. Fu Andrea a fare un passo indietro e da allora cercò almeno di riconoscermi in qualche modo. Non era colpa sua, dopotutto: l’intero branco mi trattava come una peste. Ma amava Denny abbastanza da voler costruire una relazione con me. E se fosse diventata Luna, sarebbe stato bello avere un’amicizia con lei.
“Vai a dormire, Clover. Domani è il mio giorno speciale. Spero che tu mi abbia preso un regalo fantastico. Voglio qualcosa di sincero. In realtà… voglio che domani mi prepari dei pancake con gocce di cioccolato. È un ordine del festeggiato.”
Ridacchiai e scossi la testa. Sapeva essere esasperante a volte. “Va bene, farò colazione domani. Ma ti ho preso anche un pensierino per il tuo compleanno.”
“Che cos'è?!”
“Dovrai aspettare fino a domani”, dissi con un sorriso, mentre salivamo le scale insieme. Tutti noi vivevamo allo stesso piano, insieme a Joey e Jude. Era previsto che avremmo cresciuto qui anche le nostre famiglie, poiché l’Alfa doveva avere rapido accesso ai suoi ufficiali, quindi naturalmente vivevamo tutti nella casa del branco.
“Buonanotte, Clover.” Denny mi diede una pacca sulla testa e si allontanò, lasciandomi davanti alla mia porta. Entrai nella mia stanza e mi infilai nel mio morbido letto lussuoso. Sì, la vita qui era buona. Ma non sapevo che da domani tutto sarebbe lentamente cambiato.