Pov’s Federico
Mi svegliai di soprassalto, completamente
sudato. Un incubo, avevo avuto un incubo,
non mi succedeva da anni, da quando piano
piano il dolore di averla persa si era
alleviato. Adesso l'ho sognata, di nuovo; ho
sognato quella notte.
Qualcosa dentro di me si era risvegliato, una
strana sensazione si insinuò nel mio petto;
sentivo che lei era vicina, che era di nuovo
viva. Dovevo trovarla, dovevo riaverla, costi
quel che costi.
Pov’s Alexia
I deboli raggi del sole che filtravano dalla
finestra che la sera prima avevo dimenticato
di chiudere, mi svegliarono prima del
tempo. Con le palpebre ancora pesanti girai
la testa verso il comodino accanto al mio
letto e allungai la mano verso il telefono,
prendendolo. Mi misi seduta e sbloccai il
mio Iphone. Erano le 06.30, bene, era
davvero presto e sapevo che non sarei
riuscita di nuovo ad addormentarmi. Aprii
Whatsapp, lessi tutti i messaggi che mi erano arrivati, e prendendomi di coraggio
decisi di dire ai miei amici del mio
trasterimento, scusandomi.
Sospirai e gettai la testa sul cuscino. Stetti a
guardare il soffitto per un po', poi annoiata
decisi di vestirmi e uscire di casa per
ispezionare il quartiere. Mi vesti
velocemente con un paio di leggins, una
maglia a maniche corte, le mie Adidas
Superstar e una felpa per coprirmi dal fresco
mattutino di Settembre. Sgattaiolai
silenziosamente fuori casa e una volta fuori
mi bloccai. Mi guardai un po' attorno e
decisi di fare il giro dalla parte di destra, per
poi ritornare. Non abitavamo in centro, ma
in periferia. C'era un silenzio tombale, che
quasi quasi mi faceva rilassare più di una
bella canzone. C'era più umidità di quanto
pensassi, quindi infilai le mani in tasca e
procedetti per la mia strada, scrutando ogni
dettaglio delle stradine e delle abitazioni. La
strada era completamente deserta, neanche
le macchine della gente che andava a lavoro
la mattina presto riempivano quel silenzio;
forse perché era Domenica. Non so per quanto camminai, ma ad un certo punto
decisi di fermarmi e tornare indietro.
Stavo per fare marcia indietro, quando
sentendomi osservata mi girai verso la
fermata del bus e li vidi un ragazzo con il
cappuccio della felpa sulla testa. Stetti li ad
osservarlo accigliata per qualche secondo,
poi un brivido salì lungo la mia spina
dorsale, come ad avvisarmi di andarmene da
li, che era pericoloso, anche se sentivo
qualcosa di strano in lui che mi provocava
mille brividi indecifrabili. Così feci, un po'
titubante e mi girai di spalle, cominciando a
camminare con passo svelto. Dopo un po'
mi girai per controllare se il ragazzo mi
stesse seguendo, ma non c'era, era
completamente sparito. Questo mi portò ad
aumentare il passo e ad affrettarmi a
ritornare a casa. Una volta arrivata mi sentii
sollevata, e ancora con il cuore a mille, mi
ripromisi di non uscire più sola la mattina
così presto, soprattutto in una zona che non
conoscevo.
Quel giorno non potei fare altro che
pensare a quel ragazzo tanto misterioso che mi aveva fatto provare una stranissima sensazione.
Pov’s Federico
Era lei. Quando l'avevo vista il mio cuore si
era fermato per un secondo, aveva saltato
un battito. Non potevo credere che fosse
davvero viva, che quella profezia si fosse
avverata dopo cinque secoli. I miei sensi
impazzirono, ma mantenni la mia postura
ferma. Non avevo fatto altro che fissarla e,
senza volerlo, l'avevo spaventata, avevo
sentito il suo cuore accelerare i battiti.
Dopo secoli finalmente sentivo il suo
profumo di nuovo. Avrei voluto sentire il
calore della sua pelle contro la mia. Non
sapevo cosa provavo esattamente in quel
momento, so solo che mi sono sentito
debole davanti a lei, incapace di fare niente.
Questa sensazione non l'ho più sentita da
quel giorno, da quando mi aveva lasciato. I
suoi occhi smarriti e curiosi allo stesso
tempo mi procuravano mille brividi che non
riuscivo a fermare. Solo quando si girò di
spalle riportandomi alla realtà, mi accorsi di
quanto il mio cuore, anche se leggermente,
avesse aumentato i battiti. Decisi di andare
via da li, sicuro che presto ci saremmo incontrati faccia a faccia.