Not you.

976 Parole
Infilai velocemente dei pantaloncini e una maglietta a maniche corte. Educazione fisica non era mai stata la mia materia preferita, a dire il vero nessuna lo era. Una ragazza con i capelli blu vicino a me imprecava perché si era truccata troppo bene per fare PE in prima ora e io ridacchiai guardandola. "Tu ci ridi ma come faccio a rifarlo perfettamente così?" Scossi la testa ancora ridendo. "Sono Lacey" mi sorrise porgendomi la mano. "Brooklyn ma puoi chiamarmi Brooke" Sorrise, aveva delle fossette adorabili. "Okay Brooke, sappi che odio tutti in questo fottuto istituto perché finora ho incontrato solo persone più finte del colore dei miei capelli" Risi facendola sorridere mentre tentava di fare un discorso serio. Era adorabile. "Quindi spero che tu ne valga la pena" "Beh Lacey molto probabilmente parlerò tutto il giorno della mia ossessione per Twitter e persone che non hanno idea della mia esistenza e sicuramente ci saranno giorni in cui sarò la persona più incazzata del mondo ma per il resto..conta su di me" Ci sorridemmo e poi le afferrai la mano entrando in palestra. Cameron e il suo gruppo erano sugli spalti e il professore ci guardava come fossimo cani rabbiosi, poi fischiò fastidiosamente il suo fischietto facendomi fare un verso strano. "Okay razza di idioti" Bell'inizio, davvero, complimenti. "Dividetevi in due gruppi: quelli che non sanno giocare a basket e quelli che lo sanno fare." Potete indovinare dove io mi sia messa. Già. "Ora ognuno di voi scelga qualcuno a cui insegnare a giocare, e alla fine della lezione voglio vedere i risultati!" Cameron si avvicinò nella mia direzione e per la prima volta da quando ero atterrata in Canada ero felicissima di vederlo, ma poi una ragazza lo fermò e lui di finì per allontanarsi con lei. "Perfetto" mormorai quando le uniche due persone rimaste eravamo io e Sean. "Ovviamente saresti rimasta solo tu, sei una tale sfigata." "Ovviamente saresti rimasto solo tu, probabilmente hai minacciato di morte ogni persona qui dentro." "Sei ancora colpita che io l'abbia fatto, Brooke?" Fece il finto offeso palleggiando. "A dir la verità non mi capita tutti i giorni" Mi tirò la palla addosso. "Ahia, Wesley!" "Devi avere i riflessi pronti, potresti farti male" disse con tono serio continuando a palleggiare. Con chi ero finita? "Mi piace come sei vestita. Quell'orrenda larga maglietta di prima faceva cagare" "Cosa? È la mia maglietta preferita!" Fece spallucce. Mi sorpresi nel notare che il suo tono era serio e le sue parole scherzose, strano. "Posso chiederti una cosa?" "No" Ignorai completamente la sua risposta. "Prima hai detto che avrei dovuto sentire delle cose su di te. Che vuol dire?" "Voci, pettegolezzi." "Del tipo?" Alzò gli occhi al cielo e sbuffò. "Se vuoi farmi incazzare lo stai facendo perfettamente." "Non voglio" "Non voglio" fece il verso al mio accento tirando al canestro. "Sei tutta così perfettina e inglese e... Dio lasciati andare" "Tu non mi conosci" mi difesi. "Scommetto che riesco ad indovinare almeno 3 cose su di te, ci stai?" Annuii beandomi della sua presunzione, era un totale montato. "Uno: sei una tipo tutta bands e poster e cazzate varie" "Intuibile" alzai gli occhi al cielo. "Il tuo libro preferito è uno di quei romanzi inglesi scontati come.. Orgoglio e pregiudizio?" "Probabile" l'avrò letto almeno cinquanta volte. "Non mentirmi, lo capisco quando lo fai." Presi la palla dalle sue mani e cercai di fare qualcosa come palleggiare o cose così. "Tre?" Ghignò nella mia direzione facendomi rabbrividire. "Sei vergine" Che cazzo? Semplicemente sbuffai e tentai di fare un tiro al canestro che andò una merda. "Non è vero Brooke?" Si avvicinò togliendomi la palla dalle mani. "Non sono cazzi tuoi, Sean" Mi lanciò un'occhiataccia e poi riprese a palleggiare, stavo continuando a rispondergli male, Cameron mi avrebbe uccisa a fine giornata. Ed era solo la prima ora. Meno male che era quasi finita. "Brooke sta per Brooklyn?" "Perspicace" commentai. "Sei noiosa." "E tu sei un cazzone" "Lo prendo come un complimento?" "Non sentirti costretto" Senza che io me ne accorgessi stavamo alzando la voce. "Smettila di fare la troia ti ho già avvertita" "Pensi di mettermi paura se ti atteggi da totale stronzo montato?" "Dovrei Brooklyn" Cominciò ad avvicinarsi volendo che indietreggiassi ma io non avevo la minima intenzione di obbedire agli ordini di un deficiente del genere quindi feci per andargli addosso quando sentii due mani tirarmi indietro. Mi voltai notando che tutta la gente aveva gli occhi rivolti a noi e il professore aveva usato il fischietto ancora. "Voi due, volete farvi sospendere il primo giorno di scuola? Visto che vi piace giocare con le palle rimarrete qui il resto della giornata a rimettere a posto lo sgabuzzino" Mi girai togliendomi dalla presa di Nash, un secondo dopo suonò la campanella. "Cazzo" commentai. "Brooke" Lacey si avvicinò a me. "Non provocarlo, te lo chiedo per favore" Annuii incapace di dire altro, la palestra si svuotò e dopo qualche minuto di completo silenzio mi avviai verso lo sgabuzzino seguita dal mio incubo peggiore. Chiuse la porta alle sue spalle. "Sbrighiamoci" "Odio questo posto, è troppo piccolo, apri la porta" "Sei claustrofobica o cose simili?" "No" risposi e lui sorrise. Per un momento pensai fosse solo sollevato che non soffrissi di niente del genere invece si girò e fece scattare la chiave nella serratura chiudendoci dentro. "Apri" mi avvicinai ma lui alzò la chiave fino a sopra la sua testa, non era possibile che io ci arrivassi. "No" ridacchiò in risposta. La rabbia che avevo trattenuto prima si ripresentò e lo spintonai facendo volare la chiave dalle sue mani, fino a dietro uno scaffale a parete. "Cazzo, no" lui sbuffò e io corsi verso il mobile ma non riuscivo in alcun modo a staccarlo dal muro. "Arrenditi, siamo chiusi qui dentro" disse lui sedendosi per terra. Dio non era veramente dalla mia parte.
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