Non che potessi raccontare loro granché. Così come accadeva per alcuni di quelli che servivano nell’esercito degli Stati Uniti, tutto quello che avevo fatto era strettamente confidenziale. I SEAL non potevano dire dov’erano assegnati. Non potevano dire ai loro compagni dove si trovavano. Le missioni erano segrete. Top secret. Soprattutto la nuova tecnologia che veniva sviluppata per disturbare le frequenze di comunicazione dello Sciame. E le persone come me, che avevano i propri metodi per ascoltare le loro chiacchiere e decifrare quello che stessero dicendo. Non potevo spiegare come facevo quello che facevo, ma ascoltavo e, qualche volta, quegli strani suoni avevano un senso. Ce n’erano altri, come me, ma non molti. E uno di loro in particolare, Bruvan, si sbagliava spesso. Troppo spess