Brokk La nostra piccola donna dormiva con la guancia soffice poggiata sul palmo della sua mano. Io mi appisolai vicino a lei e presi a riposare nel modo in cui un lupo riposa, a singhiozzo, alzandomi spesso per sistemare e cambiare la mia posizione. Leif era andato via per cacciare qualcosa da poter mangiare, e così io avevo cominciato a tenere semplicemente gli occhi aperti, preoccupato di vederla svegliare di colpo e leggere nei suoi occhi il pensiero di essere stata abbandonata dal suo guerriero dai capelli rossi dritta nelle fauci di un lupo feroce. L’alba prese a salire sulla punta delle colline, e gli uccelli ripresero a cantare. Centinaia di loro, dalle ali bianche, si ritrovarono sull’acqua del lago, ad una veloce corsa e qualche salto di distanza da dove mi trovavo. Se non fossi