Il transatlantico Il n***o, che doveva essere in preda ad un furioso accesso di delirio, aveva aperto le mani e penzolava dall’ultimo nodo della guide-rope, trattenuto dalle corde strette dell’irlandese. Il disgraziato agitava pazzamente le braccia e le gambe, emetteva grida strozzate, e di quando in quando agli orecchi dei due aeronauti giungevano degli scoppi di risa. L’ingegnere diede uno strappo alla funicella, rovesciando il cono, poi, unendo la sua forza all’irlandese, si mise a issare la guide-rope issando il n***o che continuava a dibattersi. Non era una cosa facile tirarlo su, assieme ai trecentocinquanta metri di fune, che da soli formavano un considerevole peso: però, riposando di quando in quando, dopo una buona mezz’ora riuscirono nella faticosa impresa. O’Donnell fu pron