CAPITOLO NOVE Con l’adrenalina che le pompava nel corpo, Keri finalmente lasciò la freeway. Faceva saettare gli occhi avanti e indietro dalla strada all’orologio del cruscotto mentre schivava il traffico pesante sulla rampa d’uscita, usando pure la banchina per superare la lunga fila di auto ferme. Ray aveva ragione. Persino con la sirena che ululava era stato difficile raggiungere il centro fino all’enorme complesso del Los Angeles Live entro le dieci di sera. Per quando ebbe parcheggiato davanti al JW Marriott sul West Olympic Boulevard erano già le nove e cinquantotto. Si fermò in un posto segnato come “carico e scarico solo”. Mentre un parcheggiatore le si avvicinava per strigliarla, fece vedere il distintivo e gli disse di assicurarsi che nessuno toccasse la macchina. Poi corse nel