Gli occhi di Bree si spalancano mentre allunga la mano. “Sei sicura?” mi chiede. “Non dovremmo conservarla?” Scuoto la testa. “È ora di trattarsi bene”. Bree non ha molto bisogno di essere convinta. In pochi secondi, se la mangia tutta, lasciando soltanto un ultimo boccone per Sasha. Ci stendiamo, appoggiate al divano con i piedi verso il fuoco, e sento il mio corpo che inizia a rilassarsi. Tra il pesce, la linfa e la marmellata, finalmente, lentamente, sento le forze che ritornano. Do un’occhiata a Bree, che si è già appisolata, con la testa di Sasha sul grembo, e nonostante sembri ancora malata, per la prima volta da un pezzo scorgo della speranza nei suoi occhi. “Ti voglio bene, Brooke”, dice dolcemente. “Anch’io ti voglio bene”, le rispondo. Ma il tempo di guardarla, e dorme già