V E N T I S E I Ragiono rapidamente. C’è un lanciagranate sulla neve, a pochi passi dal cadavere del Pazzo. Sembra intatto, e che ancora non sia stato usato. Corro a prenderlo, col cuore in gola. Spero solo che funzioni, e che riesca a capire come usarlo in pochi secondi. Mi inginocchio sulla neve — le mani congelate — e me lo poggio sulla spalla. Individuo il grilletto e miro in mezzo alla calca, che adesso è a meno di 20 metri. Chiudo gli occhi, sperando che funzioni, e schiaccio. Sento un forte sibilo, e un attimo dopo vengo sbalzata all’indietro. La forza è tale da spingermi indietro per quasi tre metri e farmi finire di schiena sulla neve. Poi sento il rumore di un’esplosione. Guardo e sono scioccata nel vedere quanto danno sono riuscita a fare: ho preso in pieno l’orda di Pazzi,