Si chinò su ognuna delle sue vittime e la suggestionò al modo dei vampiri, convincendole che avevano bevuto troppo e la provocatrice gli era sfuggita. Poi tornò verso la macchina di Harry. Lui le fece segno di entrare, ancora silenzioso. «Come hai fatto a trovarmi?» gli chiese lei, allacciandosi la cintura da brava cittadina rispettosa delle leggi. Lui mise in moto e partì. «La mia macchina è da quella parte» spiegò Susanna. Forse fu l’indicazione stradale a far raggiungere a Harry il punto di rottura. Si voltò dalla sua parte e le disse, con una smorfia arrabbiata. «Ma sei scema?». Accostò e spense di nuovo il motore. Erano più o meno a cento metri dal vicolo. «Non ti avevo avvertita? Perché cazzo hai dovuto farlo?» aggiunse. Lei si strinse nelle spalle. «Ne avevo voglia. Come hai