7. La stanza in cui lo portò non era la sua camera da letto, ma aveva un letto. Un grande letto a baldacchino, con le tende ordinatamente legate alle colonnine. Oltre al letto c’erano anche diversi altri “mobili”. Cavalletti, spalliere, ganci che pendevano dal soffitto e un’intera parete-armadio chiusa da uno specchio. Poco distante dal letto c’era una gabbia per animali di stazza medio-grande, con le sbarre e il fondo di ferro. Dentro alla gabbia c’era Taylor, accucciato e con il viso coperto da una maschera di pelle. Era completamente immobile e Harry, sul momento, quasi non fece caso a lui. Poi Susanna lo spinse sul letto e Harry smise di far caso a lui completamente. Le sfilò la camicia e le slacciò i pantaloni, mentre lei faceva altrettanto con lui, salendogli sopra e strofinandos