CAPITOLO VI-2

1817 Words
«Mr. Bertram,» gli disse lei, «ho finalmente avuto notizie della mia arpa. Mi assicurano che è giunta sana e salva a Northampton; e vi si trova probabilmente già da dieci giorni a dispetto delle solenni assicurazioni in contrario che ci hanno dato ripetutamente.» Edmund espresse la sua gioia e la sua sorpresa. «Il fatto è che abbiamo richiesto le informazioni troppo direttamente: abbiamo mandato un domestico, poi siamo andati di persona; ma non è il giusto metodo da seguire a settanta miglia da Londra; stamane, la notizia ci è giunta nel modo giusto. È stata vista da un certo fattore, che lo ha detto al mugnaio, e il mugnaio lo ha detto al macellaio, e il genero del macellaio ne ha fatto parola nella bottega del nostro villaggio.» «Sono lietissimo che ne abbia avuto notizia, qualsiasi ne sia il tramite, e spero che ormai non vi saranno ulteriori ritardi.» «L'avrò domani. Ma come pensa che verrà trasportata? Non da un carro o da una carretta; ... Oh! non si è potuto ottenere in affitto niente del genere nel villaggio. Tanto valeva che chiedessi dei facchini o una carriola.» «Credo che troverà difficilmente da affittare un cavallo e una carretta, in piena stagione di raccolta del fieno che, oltre a tutto, si fa in ritardo, quest'anno.» «Sono rimasta stupefatta nel vedere che problema complicato ne è sorto. Ottenere un cavallo e una carretta in campagna è sembrato impossibile, perciò ho detto alla mia cameriera di cercarmi immediatamente un mezzo di trasporto qualsiasi, e siccome non posso affacciarmi alla finestra del mio spogliatoio senza vedere l'aia di una fattoria, né uscire a passeggiare nella macchia, senza passare davanti a un altro cortile rustico, pensavo che ci fosse solo da chiedere per ottenere e sono rimasta assai dispiaciuta accorgendomi che non era così. Immagini la mia sorpresa quando ho scoperto di aver chiesto la più irragionevole, la più impossibile delle cose, e che facendolo avevo offeso tutti i fattori, tutti i contadini, tutto il fieno della parrocchia. Quanto all'amministratore del dott. Grant, credo che farò bene a non capitargli sotto gli occhi; e mio cognato stesso, che generalmente è tutto cortesia, mi ha rivolto uno sguardo truce quando ha saputo quel che avevo tentato di fare.» «Certo, non ci si poteva aspettare che lei se ne rendesse conto prima, ma ora che è in grado di considerare meglio le cose, deve capire quanto sia importante mettere a riparo in tempo l'erba falciata. In qualsiasi momento ottenere in affitto carro e cavalli non sarebbe così facile come sembra; i nostri contadini non hanno piacere di affidarli a mani estranee, ma in tempo di raccolto, poi, non possono assolutamente farne a meno.» «Col tempo capirò i vostri usi; ma arrivata qui, da Londra, confortata dall'infallibile massima londinese secondo cui qualsiasi cosa si ottiene col denaro , a tutta prima sono rimasta disorientata dall'incrollabile indipendenza degli abitanti di questa vostra contrada. In ogni modo manderò a prendere la mia arpa domani. Henry, che è la compiacenza fatta persona, si è offerto di andarla a prendere lui stesso con la sua carrozza. Non trova che sarà trasportata con tutti gli onori?» Edmund disse che l'arpa era il suo strumento musicale preferito ed espresse la speranza di avere presto l'opportunità di ascoltarla suonare. Fanny, da parte sua, disse che non aveva mai udito suonare l'arpa ma desiderava moltissima sentirla. «Suonerò col massimo piacere per voi due,» disse Miss Crawford, «almeno finché vi farà piacere ascoltarmi; anzi, probabilmente molto più a lungo, perché amo la musica, e là dove il gusto naturale di chi suona è uguale a quello di chi ascolta, il primo è favorito poiché nel suonare trova molteplici soddisfazioni. E ora, Mr. Bertram, se scriverà a suo fratello, la prego di dirgli che la mia arpa è arrivata: ha sentito tanto parlare delle mie preoccupazioni in proposito. E gli dica, per favore, che preparerò le mie arie più tristi per accoglierlo al suo ritorno e condolermi con lui, visto che sono certa che il suo cavallo perderà alle corse.» «Se gli scriverò, dirò tutto quanto lei desidera; ma al momento non ho nessun motivo per indirizzargli una lettera.» «No, naturalmente no; e anche se stesse via dodici mesi, né lei gli scriverebbe, né lui scriverebbe a lei per poco che ne poteste fare a meno. L'eventualità non verrebbe presa in considerazione. Che strane creature sono i fratelli! Non scrivereste a meno di non essere spinti da una qualche impellente necessità; e quando foste costretti a prender la penna in mano per annunciare che un qualsiasi cavallo è ammalato o che un qualsiasi parente è morto, lo fareste col minor numero possibile di parole. Voi tutti avete un unico stile. Lo so perfettamente; Henry, che da ogni altro punto di vista è esattamente quel che un fratello deve essere, e mi vuol bene davvero, mi consulta, si confida con me, ed è solito parlarmi per delle ore, non ho mai avuto bisogno di voltar il foglio di una sua lettera, e molto spesso non vi leggo molto più di: Cara Mary, sono appena arrivato. Bath sembra pieno di gente, tutto va come al solito. Sinceramente tuo . Questo è il vero stile virile; questo è il modello di una lettera fraterna.» «Quando sono lontani da tutta la famiglia,» disse Fanny arrossendo, risentita per amore di William, «sanno scrivere lunghe lettere.» «Miss Price ha un fratello in marina,» disse Edmund, «la cui diligenza e assiduità di corrispondente la inducono a pensare che lei sia troppo severa con noi.» «In marina? Ah, davvero? a servizio del re, naturalmente.» A Fanny sarebbe piaciuto che fosse Edmund a spiegare come stavano le cose, ma il volontario mutismo del cugino la costrinse a esporre personalmente la situazione; la sua voce si animò mentre parlava della professione di William e dei porti stranieri che aveva toccato, ma non seppe accennare ai tanti anni della sua assenza senza che le salissero le lacrime agli occhi. Miss Crawford, cortesemente, augurò a William una prossima promozione. «Conosce per caso il capitano di mio cugino?» chiese Edmund. «Il capitano Marshall? Lei ha avvicinato molte persone dell'ambiente, no?» «Sì, parecchi ammiragli,» rispose Mary, «Ma,» aggiunse con ostentata sufficienza, «abbiamo avvicinato pochissimi ufficiali di grado subalterno. Può darsi che i capitani dei postali siano delle bravissime persone, ma non appartengono al nostro giro. Sul conto di alcuni ammiragli potrei dirla lunga, descrivere loro e le loro navi e la scala progressiva delle loro paghe, e le reciproche scaramucce e gelosie. Ma, globalmente, posso dirle che tutti si sentono poco considerati e trattati in modo inferiore ai loro meriti. Naturalmente, la casa in cui sono vissuta, con mio zio, mi ha messa in contatto con tutta la cerchia degli ammiragli. Vi ho incontrato un bel numero di contro e di vice; e ora, la prego, non pensi che ho voluto fare un gioco di parole.» Edmund fece nuovamente il viso grave, si limitò a rispondere: «Quella del marinaio è una nobile professione.» «Sì, la professione è abbastanza buona, ma a due condizioni: purché dia modo di accumulare una fortuna e purché si sappia spenderla con discrezione. Ma, a farla breve, non è la professione che preferisco. A me non si è mai presentata sotto un aspetto amabile.» A questo punto Edmund sviò il discorso, e riconducendolo sull'arpa, si disse felice al pensiero di sentirgliela suonare. Frattanto, l'interesse degli altri commensali continuava a concentrarsi sulle migliorie apportate, o da apportarsi, nelle varie tenute, tanto che Mrs. Grant fu indotta a richiamare l'attenzione del fratello in proposito, anche se con ciò lo avrebbe distolto dal prestare orecchio a Miss Julia. «E tu mio caro Henry, non hai nulla da dire in proposito? Tu stesso sei un esperto in fatto di migliorie, ed Everingham, a quanto ho sentito dire, ora può reggere il confronto con qualsiasi altra nobile tenuta in Inghilterra. Certo, i suoi pregi naturali sono sempre stati grandi. Everingham, quale lo ricordo, secondo me era già perfetto per la felice ubicazione e per gli splendidi alberi. Cosa non darei per vederlo quale è ora!» «Niente mi darà maggior soddisfazione del sentire la sua opinione in proposito,» le rispose il fratello; «ma temo che andrà incontro a una delusione; non lo troverà all'altezza di come lo immagina. Dal punto di vista dell'estensione è un semplice nulla - nel rivederlo a distanza di tempo la sua insignificanza la sorprenderebbe; e quanto alle migliorie apportate, mi hanno dato pochissimo lavoro; troppo poco. Mi sarebbe piaciuto dovermene occupare molto più a lungo.» «Le piace questo genere di occupazione?» chiese Julia. «Immensamente; ma che potevo fare? fra i vantaggi naturali del sito che anche a un occhio giovanissimo quale era il mio allora dicevano che restava ben poco da aggiungere, e la risoluzione che presi in conseguenza... Non ero maggiorenne da tre mesi quando Everingham venne trasformato così come è oggi. Il mio piano fu ideato quando ero a Westminster; forse modificato un po' quando passai a Cambridge e, appena raggiunsi la maggiore età, lo misi in esecuzione. Sono propenso a invidiare a Mr. Rushworth tutto il piacere che lo attende. La mia parte, l'ho divorata.» «Chi ha occhio pronto nel giudicare, risolve prontamente, e prontamente agisce,» disse Julia. «Lei avrà sempre di che occuparsi. Ma invece di invidiare Mr. Rushworth, potrebbe venirgli in aiuto con i suoi consigli.» Mrs. Grant, udendo la fine di questo discorso, appoggiò caldamente il suggerimento, persuasa com'era che non potevano esservi consigli migliori di quelli di suo fratello; e siccome Miss Bertram afferrò al volo l'idea e le diede il suo beneplacito, dichiarando che, secondo lei, era assai meglio chiedere il parere degli amici, consiglieri disinteressati, piuttosto che mettere ogni cosa in mano a un professionista del ramo, Mr. Rushworth prontissimamente sollecitò l'aiuto di Mr. Crawford; che, dopo aver convenientemente deprezzato le proprie capacità, si mise tutto a sua disposizione, felice di potergli essere utile. Senza perder tempo, Mr. Rushworth chiese a Mr. Crawford di fargli l'onore di recarsi da lui a Sotherton e di accettarvi la sua ospitalità: ma Mrs. Norris, come se leggesse nel pensiero delle nipoti quanto poco esse apprezzassero un progetto inteso ad allontanare da loro Mr. Crawford, si fece avanti con un emendamento: «Non si può mettere in dubbio la perfetta disponibilità di Mr. Crawford; ma perché non dovremmo andare anche noi? Perché non formare una piccola comitiva? Parecchi fra i presenti sarebbero interessati alle migliorie che lei intende apportare mio caro Mr. Rushworth, e amerebbero sentire, lì sul posto, le opinioni di Mr. Crawford; anzi con le loro opinioni, potrebbero tornarle utili in qualche modo. Da parte mia, è molto che desidero far nuovamente visita alla sua buona madre; nulla, se non la mancanza di cavalli di mia proprietà, ha potuto trattenermi così a lungo dal farlo. Così potrei venire a Sotherton e trascorrere qualche ora, seduta in compagnia di Mrs. Rushworth, mentre voialtri girereste per la tenuta, e decidereste ogni cosa. Poi potremmo tornare tutti quanti insieme per pranzare qui, sul tardi; oppure potremmo pranzare a Sotherton, come meglio piacesse a sua madre, e poi fare una bella scarrozzata al chiaro di luna e tornarcene a casa. Penso che Mr. Crawford acconsentirebbe ad accogliere me e le mie due nipoti nella sua carrozza; Edmund potrebbe seguire a cavallo, sorella, e Fanny rimarrebbe a casa con lei.» Lady Bertram non fece obiezioni, e tutti gli interessati espressero prontamente il proprio assenso, eccetto Edmund che ascoltò ogni cosa senza dir verbo.
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