FERN Scese la notte, e Svein tenne il fuoco ben acceso. Era uscito tra la neve diverse volte, tornando sempre con altri bastoni e tizzoni per il fuoco, così da avere abbastanza legna fino al mattino. Ero quasi addormentata quando una lunga nota solitaria si levò dal bosco. L’ululato di Dagg riempì il panorama, triste ma dolorosamente bello. Svein ringhiò e mi tiro più in là, nell’ombra in fondo alla grotta, frapponendosi tra me e il suono. «Svein…» Le mie mani lo cercarono nell’oscurità. Trovai il suo viso e lo cinsi con i palmi. «Non è il nemico: è tuo fratello Guerriero.» «Non più.» «Dobbiamo aiutarlo» sussurrai. Le dita di Svein si strinsero sulla mia pelle, ma almeno aveva smesso di ringhiare. Infine, l’ululato cessò. Svein andò a prendere le pellicce accanto al fuoco e costruì
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