Capitolo XII - Capriccio

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Capitolo XII Capriccio Fleur affrettò il passo. Aveva bisogno di fare del moto; era in ritardo e voleva avere i nervi perfettamente a posto quando fosse rientrata. Oltrepassò le isolette, la stazione, l’albergo, e stava per prendere la zattera per attraversare il fiume, quando vide una leggera imbarcazione che si teneva presso i cespugli, con un giovanotto in piedi. — Miss Forsyte, — disse lui, — permettetemi di traghettarvi. Sono venuto apposta! Lei lo guardò con attonita meraviglia. —Va tutto bene, ho preso il tè a casa vostra. E ho pensato di risparmiarvi l’ultimo pezzo di strada. È nella mia direzione, io torno a Pangbourne. Mi chiamo Mont. Vi ho vista in Galleria — se ben ricordate — quando vostro padre mi invitò a vedere i suoi quadri. — Oh! — disse Fleur, — Già... il fazzolett

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