CAPITOLO TREDICI Con mani tremanti Sofia prese le carte dallo spazio nascosto dietro al pannello. Il quadrato di una lettera era sigillato con cera neutra e aveva il suo nome scritto su di esso con calligrafia frettolosa, l’inchiostro asciutto da tempo. La sollevò tenendola alla luce, cercando un qualche indizio riguardante chi l’avesse lasciata, e per quale motivo. Ma la risposta alla prima domanda era ovvia. C’erano solo poche persone che sapevano dell’esistenza di quello scomparto. Se l’avessero saputo tutti, sarebbe stato vuoto da tempo. Questo significava… significava che quella lettera per lei veniva dai suoi genitori. Ne vide una uguale con il nome di Kate e la prese, mettendola fra le pieghe del vestito senza leggerla. Quella per sé la portò su un tavolo e la fissò come nel tenta