16 Natalie Dio, era così stupido, ma non riuscivo a fermarmi. Avevo il bisogno di punzecchiarlo, di ferirlo nel modo in cui stava ferendo me. Mi teneva giù mentre ringhiava, con una delle sue enormi mani sulla mia schiena, assicurandomi le caviglie alla base della panca. Fatto ciò, mi girò intorno per legarmi i polsi ai legacci di pelle attaccati a delle catene leggermente più lunghe. Mi potevo muovere. Potevo sollevare il corpo fino a che la schiena non era orizzontale al pavimento, ma non oltre. Mi aspettavo che tornasse dietro di me per riempirmi con il suo cazzo. Al contrario, un dolore acuto mi incendiò il sedere nudo. Ciaff! Ciaff! Ciaff! Il fuoco divampava attraverso il mio corpo mentre cercavo di divincolarmi e lottare con i legacci e lui continuava a sculacciarmi più forte
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