“Mio figlio?” disse a Seton sbirciando Roark attraverso la capsula. Non dovette dire altro, perché Seton le spiegò la natura delle sue ferite e la durata della sua permanenza nella capsula. “Siamo stati informati di quanto successo, ma ne sapremo di più da te, più tardi.” Potei solo annuire, lieta di saperla preoccupata per il bene di suo figlio e interessata a conoscere i motivi delle sue ferite. Mi girai con Noah tra le braccia per trovare il padre di Roark che sorrideva a trentadue denti. Si trovava appena dietro sua moglie, chiaramente a suo agio nella situazione. Dopo aver lanciato uno sguardo alla capsula che conteneva suo figlio, mi guardò gentilmente. La madre di Roark, comunque, aveva le braccia incrociate e mi squadrava dalla testa ai piedi come per misurarmi, o per decidere