Capitolo XXI Bagnati dal salmastroA Raoul furono sufficienti poche ore di sonno per svegliarsi e sentirsi riposato. Quando aprì gli occhi si rese conto di essersi addormentato mentre suonava la chitarra. La teneva ancora in mano. Le braci nel camino languivano, ma il fuoco lo aveva cullato con il suo tepore per tutta la notte. La luce diafana del primo mattino filtrava dalle finestre che si affacciavano sul giardino di Villa Lieta. Da una di esse, che aveva lasciato socchiusa, percepì l’inconfondibile odore di pioggia mista alla resina dei pini marittimi. Un profumo sempre uguale negli anni, lo avrebbe riconosciuto ovunque; in qualche modo gli evocava il tempo in cui era un bambino, libero da ogni tipo di affanno. Si affacciò per qualche istante e vide la ghiaia del vialetto bagnata. Avev
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