Bonassola era uno scrigno prezioso in cui teneva i suoi ricordi più intimi.
Svoltò a destra risalendo via Risorgimento e passando sotto il ponte della ferrovia. Percorse via Roma che saliva di poco lungo la montagna, alle spalle del paese. In meno di un minuto varcò il cancello di villa Lieta, la dimora di famiglia. Quando vi si stabiliva per periodi superiori al semplice fine settimana, ad attenderlo a casa c’era già Lia, la sua governante. Amedeo l’accompagnava da Milano a Bonassola in auto un giorno prima, di modo che la donna potesse preparare la casa per l’arrivo di Raoul. Lia era una cuoca eccellente, che conosceva alla perfezione le esigenze del padrone di casa. Poter mangiare il pesce fresco che lei si procurava da alcuni pescatori di Bonassola e che poi cucinava era un’abitudine
