Capitolo XII
Dalla Nigeria con furoreTrascorse le ore della notte, Raoul fece la sua comparsa nella sala delle colazioni poco prima delle otto del mattino. La giornata era uggiosa. La porzione di cielo che si vedeva dal chiostro dell’ex convento incombeva grigia e malinconica. Ad accoglierlo c’era Matilda, intenta a disporre alcune brioche calde sui vassoi.
«Buongiorno, mi auguro di non essere troppo in anticipo sull’orario» esordì il banchiere sorridente.
«No, si figuri. Non avendo ospiti, non avevo ordinato i dolci che mi portano dal forno del paese, ma sono riuscita a rimediare. Si accomodi dove vuole, la posso servire io» fece la padrona di casa.
«Non ce n’è bisogno. Non sono ancora incapace di deambulare. Piuttosto mi sento in dovere di chiederle un caffè, purché non sia in cialde
