Quarto giornoOre 02.30 Nic lo aveva già chiamato un paio di volte, lo scosse di nuovo in modo brusco. Santini quasi cadde a terra, era abituato a dormire con un occhio aperto, in qualsiasi situazione si sarebbe svegliato al solo respiro di qualcuno nella stanza, ma gli avvenimenti di quei due giorni e la mancanza di riposo l’avevano spossato. Nic era in piedi di fronte a lui. «Che c’è?» chiese il maestro. «Stanno arrivando!» Stentava a riprendersi, la mente si stava avviando come una lampada al neon, ci avrebbe messo un po’ prima di illuminarsi. «Chi?» chiese nella confusione del risveglio traumatico. «Ma maestro, gli uomini del Crepuscolo» rispose Nic, «sono almeno una ventina, in meno di quindici minuti avranno raggiunto il Monastero.» «Ma porc!» tenne a freno la lingua. «Sveglia
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