23Bonn, ore 06.30 Karl Weiber stava bevendo una disgustosa brodaglia nera che molti tedeschi si ostinavano a chiamare caffè. Era mezz’ora che Rob lo seguiva, da quando Weiber era uscito dall’albergo per fare colazione in quel grazioso bistrot posizionato appena fuori dall’hotel. Nello stesso hotel aveva pernottato anche Rob, nella camera vicina alla sua per registrare eventuali conversazioni telefoniche, ma a parte un assordante russare, il tedesco non aveva fatto o detto nulla per tutta la notte. A Rob quell’individuo non sembrava un ricco collezionista come gli era stato detto, così facoltoso da potersi permettere di entrare in possesso dei frammenti del sacro manoscritto che il Santo Consiglio stava cercando. Frammenti che, a quanto sapeva, dovevano valere una fortuna; per questo gli s