Secondo giornoAeroporto di Bologna, ore 01.30 L’aereo privato prenotato dalla Gendarmeria atterrò all’aeroporto di Bologna. Santini si era registrato con il nome di Giovanni Rana, non sapeva perché gli piacesse quel nome, e aveva sopportato stoicamente l’amico Wolfang che gliene aveva dette di tutti i colori. Si erano lasciati da poco, dopo aver concordato come evitare le interferenze della magistratura italiana sui fatti interni in Vaticano. Appena Santini scese dagli scalini del piccolo jet, trovò ad attenderlo Nicola Fanti, il suo braccio destro, l’allievo predestinato a succedergli nella carica di Risolutore; a tempo debito, pensava. Fanti era il miglior elemento del Consiglio, un giovane diplomato che sei anni prima aveva voluto arruolarsi nei paracadutisti partendo volontario per l