Rapidamente recuperammo il bambino e seguendo le istruzioni di Sandrino riuscimmo a venir fuori dal negozio. Non senza difficoltà, perché non fu affatto semplice spiegare al pargolo che sarebbe dovuto finire sott’acqua e avrebbe dovuto trattenere il respiro se voleva uscire da quello schifo di gabbia e riabbracciare la mammina. Quando guadagnai l’uscita, la luce del sole mi accecò e dovetti strizzare gli occhi più volte per riabituare la vista ma, prima ancora di vederci bene, udii l’orrendo trambusto della capitale che stava impazzendo. Riaprii gli occhi. Mio Dio.
Immaginatevi un qualsiasi scenario apocalittico visto al cinema o alla tv e togliete cineprese, attori, scenografia, operatori, monitor, registi che fumano come turchi e assistenti alla regia viscidi e variabili nelle proprie i
