Non era preoccupato di berne troppo per il piccolo corpicino che poteva contenere al massimo duecento millilitri, ma non voleva rimare lì troppo a lungo e rischiare di defecare sulla sua prima, dolce donatrice, la quale, però, non aveva partecipato volontariamente alla cosa. Si sentiva come un bambino che mangiava le caramelle, avrebbe tranquillamente potuto abbuffarsi fino a scoppiare, ma non voleva sentirsi male, così indietreggiò di qualche centimetro, controllò la donna e la ferita, aspettò che il sangue si coagulasse, poi le pulì il collo leccando via le gocce rimaste e volò via, dicendo una preghiera per lei, nella quale la ringraziava di averlo sfamato e le augurava una vita felice. Era una cosa che faceva anche da umano quando ammazzava i propri animali per nutrirsi, perciò gli s