13. Mercoledì. La nottata era stata pessima. L’orrenda partecipazione allo show di Harry Cornish unita all’aver rivisto Byron non le avevano quasi fatto chiudere occhio. E dovevi essere un minimo riposata per parlare di un libro di sociologia, magari non eccezionalmente complicato, ma neppure così banale. Quel giorno evitò di leggere le opinioni del web – le opinioni del web non ti rendevano mai particolarmente ottimista sul mondo – e decise di distruggere il suo taglio anni ’20. Era troppo complicato. Si lavò i capelli e li scompigliò con un po’ di gel, fine del discorso. Poi si mise un paio di jeans skinny, un paio di ballerine comode e andò a far vedere a quei cafoni che cos’era un’autrice cazzuta. Altro che giocare a palla. E se le avessero fatto altre domande su Byron avrebbe svico