11.
Un lunedì di metà settembre, quattro mesi e mezzo più tardi.
Sulla copertina di ICONS c’erano cinque vecchie polaroid, una per ogni personaggio che Lenny Pirie usava per descrivere le aspirazioni, le nevrosi e gli ideali della società britannica.
Proprio al centro la principessa, simbolo di una casa reale che cercava di evolvere senza riuscirci del tutto. Poi Aidan Prescott, la cui corporation si era espansa sempre di più, fino ad abbracciare settori di ogni genere, dall’alimentare all’aerospaziale. In alto a destra Katherine Ersellow, scrittrice pluripremiata che negli ultimi anni aveva portato la questione femminile oltre le sabbie mobili del #metoo. Alla sua sinistra Byron Kelsey, la leggenda vivente del calcio, modello estetico e umano per milioni di britannici. Infine Nara Huss
