Ares continuò a guardare la cassettiera con tristezza, accarezzandone la superficie levigata con rispettosa cautela, come un reliquiario. Quindi, dopo un lungo sospiro, prese a sorseggiare l’elisir ristoratore.
Passarono diversi minuti silenziosi. Yolhair si era appoggiato allo schienale della sua poltrona e, con i gomiti puntati sui braccioli, teneva di fronte al viso le mani, con le punte delle lunghe dita unite.
Quando Ares parve essersi quietato, l’uomo esordì con voce calda e profonda. “Come forse sai, sono da sempre convinto che i metodi coercitivi e repressivi siano esecrabili. Vengono adottati da, ahimè, numerosi governanti – siano essi di scuole, comunità grandi o piccole, o anche Paesi – che non hanno alcun rispetto per le persone delle quali dovrebbero aver cura e del cui futu
