When you visit our website, if you give your consent, we will use cookies to allow us to collect data for aggregated statistics to improve our service and remember your choice for future visits. Cookie Policy & Privacy Policy
Dear Reader, we use the permissions associated with cookies to keep our website running smoothly and to provide you with personalized content that better meets your needs and ensure the best reading experience. At any time, you can change your permissions for the cookie settings below.
If you would like to learn more about our Cookie, you can click on Privacy Policy.
Lui guardò Astrea che gli fece cenno di andare, mentre stava allentando la stretta. Ares trattenne la sua mano, che baciò teneramente prima di avvicinarsi al tavolo indicato dal suo Mentore, invaso di pacchi di ogni dimensione e diversi mazzi di fiori. Rivolse uno sguardo imbarazzato ai presenti e dubitò, impacciato. “Ma sono troppi ... Non possono essere tutti miei.” Tutti risero di gusto. “Nessun errore, Ares. Su, forza aprili, che stiamo morendo di curiosità.” lo spronò gioioso l’anziano Magister. Lui guardò smarrito il tavolo e si ravviò i capelli, passandosi poi la mano sul collo: non sapeva da dove cominciare. “Su, quante storie!” “Dai, che ti diamo una mano noi!” esclamarono uno dopo l’altro Sidney e Chris che, ridacchiando e dandosi di gomito, proposero, mentre gli mettevano di