CAPITOLO QUATTORDICI Dierdre gridò mentre cadeva, precipitando nel buio, da qualche parte sotto le strade di Ur. Teneva stretta la mano di Marco mentre entrambi scendevano, sicura che quella caduta l’avrebbe uccisa. Non poteva pensare a un modo più orribile di morire. Alla fine atterrò con un tonfo in una pozza d’acqua gelida, immersa fino alla vita. Marco atterrò rumorosamente accanto a lei e Dierdre, respirando affannosamente, si asciugò l’acqua dagli occhi e annaspò per prendere aria, meravigliata di essere viva. Con il cuore che le batteva furiosamente nel petto, si guardò attorno e vide che almeno erano al sicuro sottoterra. Questo aveva risparmiato loro da una morte certa di sopra. Ma dove si trovavano? Si guardò attorno in quella luce soffusa cercando di orientarsi, mentre Marco