9. Più tardi, quella sera, venni intenzionalmente fermata da Juliette. Fu piuttosto inquietante. Ero scesa all’ultimo piano e stavo entrando nella suite, quando lei era scesa dall’altro ascensore. «Direttrice, aspetti!». Mi voltai. La guardai in silenzio. Controllare che cosa faceva il suo capo poteva essere il suo lavoro, ma continuavo a pensare che quella mattina avrebbe dovuto andarsene. Non mi piaceva il modo possessivo in cui sembrava controllare la vita di Nikolay. «Vorrei scambiare due parole con lei». Quella donna mi irritava, l’ho già detto. Mi irritava perché aveva la tracotanza tipica delle persone ancora molto giovani quanto finiscono in una posizione di potere, mi irritava per il suo aspetto perfettino, per il modo in cui si comportava con Nikolay – apparentemente devoto