VIII. Jolyon fa il suo dovere di amministratore Quando quei due se ne furono andati, Jolyon non si mise a dipingere, perché la luce si affievoliva, ma andò nello studio, desiderando inconsciamente di far rivivere quella momentanea visione di suo padre seduto nella vecchia poltrona di cuoio scuro, con le gambe incrociate e gli occhi che guardavano fissi sotto la cupola della fronte massiccia. Sovente in quella stanzetta Jolyon aveva momenti di comunione con suo padre. Non che avesse una fede precisa nella sopravvivenza dello spirito umano — non era un sentimento logico — ma perché sentiva piuttosto qualche cosa di aereo, come un profumo, e una di quelle impressioni animistiche suscitate da certe forme e da certi effetti di luce a cui gli uomini che hanno un temperamento d’artista sono part