Il ragazzo, con quel peso e già sudando, continuò a correre nella calura. Thor non voleva mancare il bersaglio. Si preparò, si concentrò, tirò indietro al sua ascia e la scagliò. Chiuse gli occhi sperando di colpire lo scudo, e fu sollevato dall’udire il suono dell’arma che si conficcava nel cuoio. Ce l’aveva fatta per un soffio, andando a colpire un angolo in basso, ma almeno c’era riuscito. Tutt’attorno a lui diversi ragazzi mancarono il segno e iniziarono a correre. I pochi che colpirono il beraglio corsero verso gli scudi per afferrare una nuova arma. Thor raggiunse gli scudi e trovò un lungo e fino pugnale da lancio, lo estrasse e corse di nuovo dietro la linea. Continuarono a lanciare per ore, fino a che il braccio di Thor gli doleva da morire e lui stesso aveva fatto un bel po’ d