Capitolo dodici Daneth si meravigliava della fiducia e della forza della sua bellissima schiava. No, non schiava. Compagna. E forse ancora schiava. Perché, se aveva intuito bene, voleva essere di sua proprietà. Non l'aveva già scelto liberamente una volta? Alla sua femmina piaceva servire in ginocchio, sbalordirgli la mente con il suo corpo incredibile, supplicare e fingere che fosse lui al comando, quando sapeva di averlo avvolto così strettamente intorno al suo mignolo che lui vi si sarebbe annodato per assicurarsi di rimanervi. «Fa’ così: uhhhhhhh» Bayla istruì Lamira. «Se la bocca e le labbra sono morbide, anche il pavimento pelvico si rilassa.» «Uuuuuuuh» gemette Lamira. Leora la raggiunse e le tre donne si accordarono insieme; la loro canzone primitiva riverberava sulle mura di Z