CAPITOLO DICIASSETTE
Mackenzie permise allo sceriffo Tate di accompagnarla mentre si recavano all'indirizzo di Lawrence King. King era il ventenne piromane di cui avevano parlato. Mentre raggiungevano la casa mobile in cui viveva, Tate fece del suo meglio per descrivere il sospetto senza essere troppo offensivo.
"Non è che sia ritardato" stava spiegando Tate. “È solo... lento. Non saprei come altro spiegarlo. Tu parli con lui e lui non è del tutto presente.”
Mackenzie annuì perché aveva già visto tipi simili prima. Di solito le persone che avevano una predilezione per la distruzione in piccolo (piuttosto che in grande, come invece era tipico dei terroristi), avevano uno sguardo vacuo negli occhi. Parlavano come se stessero calcolando ogni parola, forse assicurandosi di non rivelare null
