9. La pelle mi formicolava per l’eccitazione, letteralmente. Non sapevo come Nicholas riuscisse a ridurmi così in così poco tempo, ma più passavano i giorni, più pensavo che la cosa deponesse a suo favore. Ero sul letto di lui, addosso solo un paio di slip, gli occhi bendati con un foulard. Ero a quattro zampe, inarcata, ansimante... pronta. Mi piaceva il modo in cui prendeva l’iniziativa, e mi piaceva pensare che avesse pensato a me, mentre non eravamo insieme. «Sei così bella» mi disse, in quel momento. La sua voce proveniva da un punto accanto al letto. Doveva essere ancora in piedi. «Sei una delle donne più belle che abbia mai visto e la cosa buffa è che l’hai dimenticato». Quasi sobbalzai. Era stato fin troppo preciso. Lo sentii salire sul letto. Poi le sue mani sul sedere. «S