CAPITOLO TREDICI Dierdre sedeva fieramente in groppa al suo cavallo e conduceva il gruppo di ragazze liberate attraverso le familiari strade di Ur, provando un senso di orgoglio per essere tornata a casa. Era una bella sensazione trovarsi di nuovo in suolo familiare, di nuovo nella fortezza di suo padre. Ed era altrettanto bello soprattutto essere in grado di aiutare quelle ragazze, risparmiarle all’angoscia che lei stessa aveva conosciuto. Ma Dierdre provava un’ondata di emozioni contrastanti mentre attraversava quelle strade affollate e conosciute, ogni angolo pieno di ricordi della sua infanzia ma anche di un profondo senso di tristezza. Era lì, dopotutto, che i Pandesiani l’avevano presa e portata via; era sempre lì che suo padre e i suoi uomini non avevano fatto nulla per impedirlo,