Capitolo 12 Hanna guardava la tv e piangeva. Era quello che faceva tutti i giorni, da tre giorni. C’erano due uomini di scorta in strada e altri due erano davanti alla sua porta. Si davano il cambio ogni sei ore, Hanna se n’era accorta. Non potevano entrare per prendere un tè o per andare in bagno, gliel’avevano spiegato quando lei li aveva invitati a farlo. Ne era sollevata. Non li avrebbe voluti in casa sua, ma non avrebbe potuto impedirsi di chiederlo. Così era più semplice. Loro stavano fuori, al freddo e con la vescica piena, e lei stava dentro, a guardare la tv e a piangere. Era come dover risolvere una specie di rompicapo. Da un lato comprendeva le motivazioni di Doyle. Doveva fermare gli attentati. L’incertezza politica faceva crollare i mercati e non c’era incertezza politica
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