2.-1

2011 Words

2. Una decina di minuti più tardi Rahel Awad si alzò dal letto e, molto prosaicamente, andò a prendere uno straccio. Sotto il mio sguardo attonito lavò il parquet e il lavandino del bagno, fece una palla del telo insanguinato e lo buttò via. Si muoveva lentamente, con cautela, ma molto meglio di quanto avrebbe dovuto. Al di là della costa rotta, aveva subito (okay, si era autoinflitto) una ferita abbastanza estesa... avrebbe dovuto essere k.o. Awad, al contrario, sembrava stare meglio di minuto in minuto. «Le preparo un po’ di tè» disse. «Solo, vorrei prima cambiarmi i pantaloni». Annuii, instupidita, e scesi docilmente al piano di sotto. Il mio ospite comparve poco più tardi, con addosso dei jeans e un maglione blu. Guardò fuori dalla finestra, la pioggia che tamburellava contro il v

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