«Adesso la fotterei di nuovo in bocca» sospirò. Guardò Diomedes, che stava posando uno sgabello davanti alla sedia. «Oh, no. Mi rimangio tutto».
Per quanto si sentisse un po’ sopraffatta, lì legata, esposta, succhiata e martoriata, guardò anche Maddie. Be’, era impossibile non guardare.
Era uno sgabello, okay. Una specie. Assomigliava a uno di quegli sgabelli girevoli dell’oculista, solo che era di legno nero. E sulla sommità, c’era una specie di paletto-dildo, lungo una trentina di centimtri o forse di più, di legno anche quello.
Non era difficile capire che lo sgabello andava messo sotto alla sedia bucata e che quel dildo si infilava in uno degli sfinteri di chi era seduto sulla sedia. Poi lo “sgabello” poteva girare verso l’alto o verso il basso...
«Credo che si stia bagnando» comme
