CAPITOLO VENTI
Dario sedeva nel piccolo cortile di pietra insieme agli altri gladiatori, i gomiti appoggiati alle ginocchia, la testa tra le mani, cercando di farsi passare un terribile mal di testa. Si appoggiò lentamente indietro, controllandosi i corpo girando e ruotando, sentendo in questo modo migliaia di dolori lancinanti. Ricoperto di ferite, tagli e graffi si sentiva come se gli fosse passato sopra un macigno dopo quella lotta nell’arena. Aveva le mani gonfie e rigide che gli facevano male solo a tenerle aperte. Anche braccia e gambe erano indurite mentre cercava di aprire i gomiti e allungarsi: si chiese se sarebbe stato in grado di combattere ancora. Aveva bisogno di tempo per riprendersi e aveva il terribile presentimento che non ce l’avrebbe fatta.
Mentre si guardava attorno
