Con l’entusiasmo che le crepitava nelle vene, Emily corse al telefonino davanti al portone e chiamò la banca. Arrivò al menu automatico, digitò i codici di sicurezza necessari e ascoltò la voce robotica che le diceva il suo saldo. Si appuntò la cifra su un pezzo di carta in equilibrio sul ginocchio, con il tappo della penna stretto tra i denti e il cellulare incastrato tra il collo e la spalla. Poi portò il foglio nel soggiorno e si mise a fare due conti: il costo dell’elettricità e del gasolio, il costo di internet e quello per l’installazione di una linea telefonica fissa, la benzina per la macchina, il cibo. Una volta finito, capì di avere abbastanza soldi per vivere lì per sei mesi. Aveva lavorato così tanto e così a lungo in una città che lo richiedeva da aver perso di vista il quadro