3 SAWYER Due giorni dopo «È un incubo, cazzo,» mormorò Huck, spostandosi per appoggiarsi alla parete. Ci trovavamo nel backstage del centro sociale, in attesa del nostro turno per farci chiamare sul palco e farci mettere all’asta. Indossavamo tutti i nostri stracci migliori, ovvero dei jeans puliti e delle camicie stirate. Thatcher mi lanciò una mentina per poi infilarsene una in bocca lui stesso. Huck avrebbe preferito scappare verso le colline piuttosto che starsene lì e sapevo che era solamente la furia di Alice a trattenere lui—e me—dal farlo. «Amico, hai visto tutte le donne là fuori?» domandò Thatcher, andando a sbirciare dietro l’angolo per scrutare il pubblico. Lui sembrava molto più entusiasta. Diamine, poteva prendersi anche il mio appuntamento e probabilmente quello di Huck