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Si svegliò con un dolore pulsante alla testa, circondata dall'oscurità, accompagnata da un’aura oscura, pericolosa ma stranamente pacifica. La sua schiena era appoggiata contro un muro, mentre la parte inferiore del suo corpo era quasi intorpidita, tutto grazie al freddo pavimento della prigione su cui era stata fatta sedere. Provò a rialzarsi, solo per scoprire che le sue mani erano incatenate sopra la testa. Una catena di metallo intorno al collo la teneva giù, pesante e opprimente. La paura penetrò dentro di lei come un fulmine. Deglutì, dimenando le mani, solo per scoprirle saldamente bloccate sopra un gancio di metallo. "Fatemi uscire da qui! Maledizione!" Imprecò, guardandosi intorno per non vedere nulla. Era troppo buio per distinguere qualcosa, quando improvvisamente sente un